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Anche i lavoratori autonomi adesso godono di una forma di aiuto Inps in caso di drastica riduzione del lavoro, e dunque del proprio reddito. Si tratta dell’Iscro, una speciale indennità divenuta ormai strutturale nel nostro ordinamento che viene riconosciuta
Cos’è l’Iscro
L’Iscro, l’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa, è una misura che è stata istituita in via sperimentale per il triennio 2021-2023 dalla Legge di bilancio 2021 e diventata poi strutturale come parte del sistema degli ammortizzatori sociali a partire dal 1° gennaio 2024 con la Legge di bilancio 2024.
I beneficiari dell’Iscro sono obbligati a partecipare a percorsi di aggiornamento professionale.
A chi spetta
L’Iscro interessa solo ed esclusivamente le persone iscritte alla Gestione separata dell’Inps che svolgono attività di lavoro autonomo come professione abituale.
Requisiti
Per poter ricevere l’aiuto, il beneficiario deve rispettare diversi requisiti. In particolare:
- non essere titolare di pensione diretta
- non essere assicurato presso altre forme previdenziali obbligatorie oltre all’Inps alla data di presentazione della domanda
- non essere beneficiario di Assegno di inclusione per l’intero periodo di fruizione della indennità Iscro, pena la decadenza
- avere prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente alla presentazione della domanda (il cosiddetto anno di riferimento), inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo relativo ai 2 anni precedenti all’anno di riferimento. Per fare un esempio, se la domanda è presentata nel 2024, il reddito da considerare è quello risultante dalla dichiarazione dei redditi del 2023 (anno di riferimento) che deve essere inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo degli anni 2021 e 2022 (due anni precedenti all’anno di riferimento)
- aver dichiarato, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, un reddito non superiore a 12mila euro, calcolato ogni anno sulla base della variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati rispetto all’anno precedente
- essere in regola con i contributi previdenziale obbligatori
- essere titolare di partita Iva attiva da almeno 3 anni, alla data di presentazione della domanda, per l’attività che ha dato titolo all’iscrizione alla gestione previdenziale in corso
- autocertificare, in fase di presentazione della domanda, i redditi prodotti per ogni anno di interesse, se non già a disposizione dell’Inps.
Quanto spetta
Ma quanto spetta? Gli importi sono calcolati ogni anno sulla base della variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati rispetto all’anno precedente.
L’Iscro è pari al 25%, su base semestrale, della media dei redditi da lavoro autonomo dichiarati dal soggetto nei 2 anni precedenti all’anno precedente alla presentazione della domanda.
Esempio: se il reddito dichiarato per gli anni 2021 e 2022 è pari rispettivamente a 6mila euro e a 5mila euro, si deve:
determinare la media del reddito (6.000 euro + 5.000 euro = 11.000 euro/2 = 5.500 euro);
dividere il risultato per due (base semestrale 5.500 euro /2 = 2.750 euro);
moltiplicare il risultato per il 25% (2.750 euro x 25% = 687,50 euro)
Inoltre, è mensile e la cifra può essere compresa tra 250 euro e massimo 800 euro.
Nel caso di attività professionale individuale viene considerato solamente il reddito da attività lavorativa autonoma come riportato nella Dichiarazione dei redditi nel quadro RE. Nel caso di partecipazione a studi associati si considera invece solo il quadro RH. Per le partite Iva in regime forfettario solo il quadro LM.
Non è invece considerato il reddito da lavoro:
- dipendente
- parasubordinato
- da partecipazione a impresa.
La prestazione concorre alla formazione del reddito ma non comporta accredito di contribuzione figurativa.
Quando si perde il diritto all’indennitÃ
Ci sono diversi casi in cui l’Iscro cessa di essere riconosciuta. Questo accade in caso di:
- cessazione della partita Iva nel corso dell’erogazione dell’indennitÃ
- inizio pensione diretta
- iscrizione ad altre forme previdenziali obbligatorie che non siano l’Inps
- ottenimento dell’Assegno di inclusione.
Quando e come fare domanda
Per presentare la domanda le partita Iva possono farlo in tre modi diversi entro il 31 ottobre di ciascun anno:
- online
- tramite Contact center al numero 803 164 da rete fissa (gratuito) oppure 06 164 164 da rete mobile (a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori)
- rivolgendosi agli enti di patronato e intermediari dell’Inps.
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